Dall’Housing sociale di Palermo agli Stati Uniti e quei sogni che si realizzano

Il percorso di vita di Abdullah Korra è simile alle storie di tanti minori stranieri non accompagnati che giungono in Italia. Dopo il compimento dei 18 anni anche lui è dovuto uscire dal sistema di accoglienza ufficiale che lo aveva ospitato, pur non avendo ancora raggiunto un’autonomia e rischiando di finire in strada.
Grazie al supporto di una rete informale di persone, Abdullah è stato messo in contatto con le operatrici del Centro Diaconale “La Noce” – Istituto Valdese e accolto gratuitamente dal servizio di Housing sociale. È lì che giorno dopo giorno e con l’aiuto costante delle operatrici del Centro ha potuto continuare gli studi e superare le tante difficoltà di carattere burocratico che spesso complicano le vite dei ragazzi in uscita dai percorsi di accoglienza: i migranti neo-maggiorenni sono infatti una delle categorie più vulnerabili.

In foto Abdullah Korra durante la sua partecipazione a un corso di formazione su artigianato digitale.

Abdullah nel corso del suo periodo di coabitazione in Housing ha sempre dimostrato forte dinamismo, voglia di fare e, nonostante le difficoltà incontrate lungo il cammino, grande visione del proprio futuro. La sua determinazione, insieme alla condivisione delle esperienze e delle opportunità con gli altri ospiti dell’Housing,
grazie ai quali ha conosciuto la possibilità di partecipare al bando di concorso del Collegio del Mondo Unito, lo hanno guidato verso obiettivi importanti: il conseguimento del diploma a Trieste, l’iscrizione alla facoltà di Ingegneria dell’Energia e delle Fonti Rinnovabili dell’Università di Palermo, la possibilità di frequentare corsi e tirocini formativi e l’ottenimento di una borsa di studio per continuare la propria formazione universitaria negli Stati Uniti. Gli ostacoli nell’ottenimento del visto, che ne hanno rallentato la partenza, non hanno scalfito il suo desiderio di iniziare questo nuovo percorso, e oggi finalmente Abdullah è in volo, direzione U.S.A.
La Direttrice del Centro Diaconale e tutte le operatrici e gli operatori vogliono augurargli un grande in bocca al lupo per il suo futuro, nella consapevolezza di essere stati parte di una tappa importante nella vita di Abdullah.
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